Ho deciso di partire dal romanzo di Vikram Seth "Una musica costante" ("An equal music", 1999) per studiare alcune delle relazioni che intercorrono tra la musica e la tecnologia.
Protagonista delle vicende è Michael Holme, secondo
violino del londinese Quartetto Maggiore che vive nel suo mondo di musica
suonando in formazione cameristica, nella Camerata
Anglicana ed impartendo
lezioni di violino ad allievi svogliati. A turbare questa sua monotona
esistenza interviene Julia, una pianista da lui conosciuta ed amata ai tempi
dei loro studi viennesi: l'incontro con questo suo fantasma giovanile e la passione che
rinasce tra i due sconvolgeranno
la routine di Michael. Ricominciando a suonare insieme, Michael scoprirà il
segreto di Julia e cercherà di capire come un musicista possa convivere con
questo problema.
Fanno da sottofondo alle vicende che si dipanano tra Londra,
Vienna e Venezia, le sonate di Vivaldi, i Lieder di Schubert, il quintetto "La Trota" di Schubert, i trii di
Beethoven e l’"Arte della fuga"
di Bach.
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