Tutti noi entriamo quotidianamente in contatto con una qualche tecnologia musicale, ci piaccia o no. La filodiffusione dal dentista, la radio che ascoltiamo in macchina, il lettore mp3 che ci accompagna in bicicletta, il CD inserito nello stereo: tanti esempi di come la tecnologia sia al servizio della musica per favorirne la diffusione.
Nel romanzo di Vikram Seth troviamo due categorie di questo tipo di tecnologie:
Alla disperata ricerca del quintetto op. 104 di Beethoven, Michael Holme spulcia i maggiori negozi di Londra sperando di trovare un CD con la registrazione del brano:
"È molto strano, signore. In do minore? Be, non c'è nel catalogo dei CD. Non lo trovo sotto i quintetti di Beethoven." (Una musica costante, 1.14, pag 51)
"Vado in tutti i negozi che trovo - Tower, HMV, Virgin, Music Discount, Centre, tutti - e parlo con innumerevoli commessi e sfoglio pagine e pagine della bibbia dei CD prima che si faccia strada in me la consapevolezza che non esiste un CD con questo'opera e quasi certamente non ce n'è mai stato uno." (Una musica costante, 1.15, pag 55)
La ricerca avrà fine solo grazie al violoncellista Billy che "piuttosto stranamente per un compositore rigorosamente moderno, ha una grande fede nelle virtù del vinile" (Una musica costante, 1.15 pag 55). È infatti grazie all'ormai obsoleto LP che il protagonista riesce ad entrare in possesso dell'agognata registrazione.
La stessa dinamica per cui un supporto tecnologicamente datato si rivela più disponibile di uno più recente si riscontra nella ricerca della partitura:
" Controllo subito... No, mi dispiace, non c'è nemmeno lì. Mi faccia provare col computer. Inserisco "quintetto per archi in do minore" e vediamo cosa salta fuori. No, non è di grande aiuto." (Una musica costante, 1.14, pag 51).
"Ho cercato nelle microfiches. Non so cosa penserà di questo. Le edizioni Emerson ce l'hanno in un arrangiamento per quintetto per clarinetto. Partitura e parti." (Una musica costante, 1.14, pag 52)
"Telefono alla Henry Watson Music Library, la mia seconda casa quando studiavo a Manchester. [...] Questa edizione è pubblicata da Peters, ma non so se sia ancora in commercio. Noi ce l'abbiamo da decenni. Dagli anni '20, se non prima. E sarà lieto di sapere che abbiamo anche una partitura in miniatura, una Eulenburg. Anche questa molto vecchia. C'è scritto sopra "10 agosto 1916"." (Una musica costante, 1.14, pag 53)
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